Affrontare il lutto complicato in età adulta

Affrontare il lutto complicato in età adulta

Maurizio Rabuffi - lun 05 giu - tecniche psicologiche , milano , cologno monzese , psicologia clinica , trauma

Il lutto è un'emozione molto dolorosa e complessa che riguarda tutte le persone viventi. È un'esperienza della vita che nessuno vorrebbe affrontare e che si può rappresentare sia con "l'assenza della presenza" che con "la presenza dell'assenza". Uno dei più grandi dolori che possiamo incontrare è la morte della persona amata. La perdita di una figura a noi vicina è un evento profondamente stressante che influenza molti aspetti della nostra vita dal punto di vista emotivo, fisico, spirituale e sociale.
Mentre l'esperienza del lutto è universale, il modo con cui ogni persona affronta la perdita è unico. L'adattamento alla perdita dipende infatti da molti fattori tra cui la storia della persona, i suoi tratti di personalità e la natura della relazione con la persona che è venuta a mancare.
La fase acuta del lutto è rappresentata da una intensa risposta alla perdita che coinvolge aspetti emotivi, cognitivi e fisici. Quando una persona amata muore improvvisamente e inaspettatamente, il lutto è in genere più acuto e intenso in quanto il sistema di attaccamento è interrotto improvvisamente e uno stress senza precedenti colpisce la persona. In questa situazione, il nostro cervello si attiva per cercare di autoregolarsi nell'assenza della persona amata. Questa fase acuta del lutto non ha una durata precisa ma in genere non dura per moltissimo tempo e lo stress e il dolore acuto tendono naturalmente a diminuire nel tempo. Non si raggiunge mai un punto in cui il dolore scompare completamente ma ci si adatta gradualmente alla perdita accettando la nuova realtà che lentamente si "integra" nella vita presente della persona.

Il lutto complicato

Il lutto non è complicato di per sé ma quando certi fattori ne interrompono l'elaborazione.
Qualitativamente possiamo riconoscere la presenza del lutto complicato quando il dolore acuto rimane inalterato nel tempo e la persona risulta bloccata nella propria vita.
La ricerca scientifica indica alcuni dei fattori che bloccano le persone nel lutto: l'evitamento delle emozioni dolorose, l'accettazione della nuova realtà, la ruminazione, il senso di colpa, il pensiero contro-fattuale (avrei dovuto, avrei potuto...), l'autocritica, la rabbia e la vergogna.
Quando una persona sperimenta il lutto della perdita, non è solo il suo Sé del presente che piange per la morte della persona cara ma anche tutte le "differenti parti del Sé" che si sono originate durante la fase di crescita, in alcuni casi magari condizionate da traumi non elaborati o da bisogni non soddisfatti.

Possiamo descrivere il lutto complicato considerando un modello a tre livelli.

Nel primo livello abbiamo l'evitamento attivo del ricordo. La persona evita di ricordare la persona deceduta ad esempio rimuovendo le sue fotografie o evitando di parlarne. All'opposto, può anche arrivare alla negazione della perdita evitando azioni che la possano portare al riconoscimento della morte: ad esempio mantenendo intatta com'era prima della sua morte la stanza della persona deceduta.

Il livello intermedio si riferisce ai processi cognitivi che comunemente impediscono il necessario processamento delle emozioni legate al lutto: autocritica, ruminazione, pensiero contro-fattuale, rimpianto. Questi processi hanno un ruolo centrale nel prolungare l'esperienza del lutto e nel determinare il lutto complicato.

Il terzo livello riguarda le emozioni che sostengono i precedenti processi: il senso di colpa, la rabbia e la vergogna. Il senso di colpa si focalizza sul fallimento nell'aver protetto la persona amata o essere riusciti ad alleviare la sua sofferenza. La rabbia, quando presente, spesso viene diretta verso la persona deceduta o verso coloro che sono stati coinvolti nella sua morte (lo staff medico ad esempio).
La vergogna conduce in una spirale depressiva: la persona interiorizza la credenza di non essere stata capace di salvare la persona amata e per questo di essere una persona cattiva.

Al di sotto di questi tre livelli ci sono le emozioni nucleari legate al lutto: la tristezza e la disperazione per aver perso la persona amata. Poiché queste emozioni sono molto dolorose e spesso soverchianti, la persona trascorre molto del suo tempo nei tre livelli precedentemente descritti. Le emozioni nucleari spesso risultano intensificate dalla storia passata della persona: se esiste una storia di perdita nell'infanzia e il lutto non è stato elaborato o è stato inibito, cosa che spesso può accadere con i bambini, il dolore disconosciuto nel passato riemerge alla superficie con grande intensità travolgendo la persona. Similmente, anche un vissuto abbandonico che ha origine nell'infanzia può contribuire ad intensificare e complicare l'elaborazione del lutto.

L'intervento dello psicoterapeuta in questi casi deve identificare quali di questi elementi bloccano l'elaborazione del lutto e intervenire su di loro considerandoli i target del trattamento.
L'abilità di riconoscere le proprie emozioni e saperle regolare è una capacità essenziale nella gestione adattiva del lutto. Questa abilità viene interiorizzata dal bambino attraverso la relazione con la figura che si prende cura di lui nella fase di sviluppo. Nel caso di lutto complicato, tra gli obiettivi della terapia sarà importante promuovere la capacità del paziente di sapersi autoconsolare e autoregolare.

Maggiori informazioni per superare
il lutto complicato

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta specialista dell'Imagery rescripting, dell'Ipnosi e dell'EMDR a Milano e Cologno Monzese

Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno Monzese per supportare i pazienti a superare il lutto complicato.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta e sostiene i pazienti nel supportare i pazienti a superare il lutto complicato. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all'esperienza maturata, le persone potranno superare il lutto complicato. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'Ipnosi Regressiva, della Psicoterapia Sensomotoria e della Psicologia Aumentata.


Può essere contattato per supportare i pazienti a risolvere il proprio lutto e ricominciare al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.

Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:

ULTIMI ARTICOLI

Il trattamento del disturbo dipendente di personalità (DDP)

Il trattamento del disturbo dipendente di personalità (DDP)

Caratteristiche Il disturbo dipendente di personalità (DDP) è definibile come una condizione di eccessiva dipendenza dagli altri per supporto, guida e protezione. Le persone con DDP...

SCOPRI
Attraversare il lutto

Attraversare il lutto

Il lutto rappresenta sempre la fine di qualche cosa: la morte di una persona, la fine di una relazione, una malattia che cambia la nostra vita, un tradimento, un aborto… Come questa fine si...

SCOPRI
La schema therapy nella terapia di coppia

La schema therapy nella terapia di coppia

La Schema Therapy per le coppie (ST-C) è un modello di intervento che utilizza i principi della Schema Therapy per le interazioni tra i partner della coppia. I bisogni emotivi alla base...

SCOPRI
La compassion focused therapy per liberarsi dall’autocritica e dal senso di colpa

La compassion focused therapy per liberarsi dall’autocritica e dal senso di colpa

Un elemento centrale che contraddistingue l'autocritica è lo "stile di attribuzione interno", cioè l'abitudine di attribuire ogni errore o fallimento ad aspetti intrinseci della propria...

SCOPRI