Come Affrontare la vergogna con l'Ipnosi e la Terapia Sensomotoria
Maurizio Rabuffi - mar 16 nov - tecniche psicologiche , cologno monzese , milano , psicologia clinica , ipnosi
La vergogna è una delle più corrosive, se non la più corrosiva, delle emozioni. In un certo senso, la vergogna è come un cancro che lentamente si espande, colpendo l’intera persona. La vergogna può mascherarsi attraverso tanti comportamenti diversi: spesso è nascosta e raramente capita che le persone vengono in terapia dicendo: “voglio lavorare con la vergogna!”. Il primo passo per affrontare la vergogna è quello di comprenderne le origini e la funzione. La vergogna riguarda l’essere visti o il non voler essere visti: le persone che provano vergogna spesso si nascondono per la sensazione che qualcosa dentro di loro sia sbagliato.
La vergogna può essere enormemente debilitante per due motivi principali. Il primo è che può portare la persona a credere di essere sbagliata. Il secondo è che può far temere di essere visti dagli altri.
La vergona: come nasce?
Spesso la vergogna è condizionata durante l'infanzia dai nostri familiari al fine di tenerci al sicuro: anche se può essere distruttiva, può pertanto avere uno scopo protettivo.
I bambini non provano vergogna. La vergogna si sviluppa nell'età in cui i bambini iniziano a camminare. Non appena sviluppano la capacità di esplorare l'ambiente, hanno la possibilità di mettere in pericolo se stessi.
La vergogna nasce come una risposta di sopravvivenza, come una rottura parasimpatica che fa sì che il corpo del bambino si fermi. È facile immaginare un bambino mentre si avvicina ad una stufa calda per toccarla. Ciò che inibisce il bambino dal raggiungere la stufa, toccarla e fare qualcosa di pericoloso è l'esperienza della vergogna che si origina quando i genitori gli dicono: "No, No, No, non toccarla!", e il bambino si ferma tirando indietro la mano e allontanandosi nel gesto universale e nella postura della vergogna. I genitori successivamente lo raggiungono e, promovendo l'attaccamento sicuro, gli dicono: "Bravo! Sì, Sì, non hai toccato la stufa!" riparando lo stato di vergogna. In questo modo, il bambino non cresce con la vergogna come risposta abituale. Questo invece non avviene quando non c'è la riparazione e una parte protettiva emerge: il rimprovero esterno diventa un'azione interna che inesorabilmente agisce come una forza inibitoria nella vita del bambino affinché non venga nuovamente imbarazzato, umiliato oppure ferito per i suoi comportamenti.
Cosa succede nel cervello quando si prova vergogna?
Ci sono due aree del cervello che si attivano quando si prova vergogna. Una è la corteccia prefrontale che è coinvolta nel ragionamento morale e ci aiuta a capire se quello che abbiamo fatto è giusto o sbagliato. L'altra area è chiamata insula posteriore e ci aiuta a provare sensazioni viscerali nel corpo. Quando le persone provano molta vergogna, si sentono lacerate nel loro corpo: sentono come un buco nello stomaco e provano molto disgusto per se stessi. L'attivazione dell'insula posteriore è il motivo per cui le persone sentono la vergogna nel corpo.
Come si mostra la vergogna nei comportamenti e nei modelli di relazione delle persone?
La vergogna spesso si manifesta nel modo in cui le persone entrano in relazione con gli altri. Pensiamo per esempio a coloro che sono attratti da persone emotivamente indisponibili. Spesso, ciò che agisce sotto questo schema è la vergogna: non vogliono essere conosciuti, non vogliono essere visti perché se qualcuno si avvicinasse a loro vedrebbe qualcosa di terribile, qualcosa di insopportabile. Per questo motivo, continuano a scegliere persone che non sono in grado di vederle.
La vergogna può mascherarsi in modi molto diversi tra loro: abuso di alcool e sostanze, relazioni abusanti, autolesionismo, perfezionismo, rabbia, distacco dai propri bisogni e assenza di cura per se stessi. A prima vista, questi comportamenti potrebbero sembrare un auto-sabotaggio, ma in realtà altro non sono che atti di autoconservazione. In altre parole, una parte del paziente sta lavorando per proteggere un'altra parte più vulnerabile e fragile.
La vergona: quali sono le strategie per liberarsene?
Ci sono tre strategie che le persone spesso usano per difendersi dalla vergogna. Una è quella di attaccare l'altro: "Sei uno stupido! Non sai cosa stai facendo! Sei un fallito!". La seconda strategia è quella di attaccare se stessi: "mi punirò perché ho la speranza o la fantasia che se mi punisco abbastanza per essere stupido, per essere grasso, per essere non amabile, ... troverò un modo per non essere tutte quelle cose". La terza è l'evitamento: evito di parlare di cose che mi fanno vergognare, evito di stare con persone con cui potrei vergognarmi, evito di avere a che fare con la mia esperienza interiore anestetizzando il mio corpo per non sentire più nulla.
1) Confrontarsi con la vergogna in modo sicuro
Una buona strategia per confrontarsi con la vergogna è quella di normalizzarla dichiarandola esplicitamente e considerandola una risposta umana comune a tutti quanti. La vergogna può essere dolorosa, ma può anche essere una forma protettiva che può in qualche modo aver aiutato la persona a sopravvivere. A volte era meglio non dire nulla, non essere visti e diventare invisibili. Ma quando si è troppo piccoli è difficile pensare: "Oh, è meglio che io sia invisibile. È meglio che stia zitto!". Quindi, la vergogna ha agito al posto del bambino inibendone il comportamento per permettergli di riuscire a sopravvivere. Un'altra strategia efficace per confrontare la vergogna è quella di sottolineare che la vergogna di una persona deriva da un solo aspetto di sé. Questo può aiutare a liberarsi dell'idea che si sia totalmente imperfetti. Se la vergogna è solo una parte di sé e non tutta la persona, allora la sofferenza si può mitigare.
2) L'ipnosi e le "Parti del Sé" nel lavoro con la vergogna
Possiamo vedere il cervello come suddiviso in sub-personalità, cluster neuronali che chiamiamo "Parti del Sé" e che interagiscono reciprocamente determinando le nostre credenze e comportamenti.
Può essere molto utile intervenire attraverso l'ipnosi con le Parti del Sé della persona. La vergogna è, quasi invariabilmente, una parte che la persona sviluppa per proteggersi da possibili danni futuri. È un aspetto difensivo importante che nasconde esiliandola una parte vulnerabile (la parte che ha sofferto e che porta la ferita) che attraverso la psicoterapia vogliamo incontrare e accogliere.
Dopo aver fatto psicoeducazione con il paziente in merito alle Parti del Sé, si induce la trance ipnotica e si porta la persona ad identificare le Parti del Sé presenti dentro di lui. Le parti vulnerabili andranno tranquillizzate e si cercherà di entrare in contatto con la parte critica, magari ponendola inizialmente in una stanza separata da quella delle altre parti. Potremo a questo punto incuriosirci nei confronti della parte critica e chiederle cosa la costringe a comportarsi in questo modo. Può essere utile chiedere cosa questa parte teme possa accadere se smettesse di fare il suo lavoro. È utile approfondire le paure della parte critica: scoprire i motivi sottostanti al comportamento della parte e riconoscerne il desiderio di sicurezza. Questo può portare la persona a comprendere e apprezzare il fatto che la parte mira a proteggerlo per non provare più quanto vissuto nel passato. È possibile allora iniziare a lavorare con il critico interiore piuttosto che agire contro di esso. Poiché il critico interiore si forma quando la persona è giovane, questa parte potrebbe non capire che l'auto-vergogna non terrà nel presente la persona al sicuro dal dolore. Portare il critico interiore a pensare che ci possono essere modi diversi per proteggere la parte vulnerabile può rappresentare un'idea rivelatrice e una delle chiavi per comportarsi in modo più sano e funzionale.
3) L'approccio sensomotorio nel lavoro con la vergogna
Alcuni pazienti possono trarre beneficio da un approccio sensomotorio alla vergogna. In tali situazioni, si cerca di fare in modo che la persona molto lentamente assuma la postura della vergogna, e molto lentamente la modifichi. Si ripete l'esperienza più volte, entrando ogni volta sempre più nella postura della vergogna per poi riemergere dalla stessa. Questo semplice esercizio ripetuto più volte, porta la persona ad essere in grado di iniziare a parlare della vergogna e delle sue origini. Sintonizzarsi sui segnali corporei della vergogna può aprire la porta alla comunicazione. Lavorare con il corpo può anche aiutare la persona a lasciare andare la vergogna in modo fisico. Si può provare a chiedere se una parte della persona vorrebbe compiere un'azione diversa e concentrarsi su questa parte.
La vergogna vive nel corpo e quindi il nostro corpo è una grande risorsa. È importante che le persone abbiano una nuova esperienza e che poi ne trovino il nuovo significato. Il nuovo significato è l'antidoto alla vergogna e proviene da una nuova esperienza, una nuova esperienza corporea. Quando ci avviciniamo alla vergogna da un punto di vista somatico, possiamo aiutare le persone a scoprire - e rilasciare - impulsi che sono stati sepolti per lungo tempo dalla vergogna.
Maggiori informazioni
per affrontare la vergogna
Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta specialista in Ipnosi e Psicoterapia Sensomotoria a Milano e Cologno Monzese
Psicologo - Psicoterapeuta competente a Milano e Cologno Monzese nel comprendere come affrontare la vergona e goderti la vita.
Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta a liberarti della vergogna attraverso l'Ipnosi e la Psicoterapia Sensomotoria. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all’esperienza maturata, le pazienti potranno capire come comprendere e superare la vergogna. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Ipnosi Regressiva, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'EFT (Emotionally Focused Couples Therapy), della Psicoterapia Sensomotoria, della Psicoterapia breve strategica e della Psicologia Aumentata.
Può essere contattato per un percorso di Ipnosi e Psicoterapia Sensomotoria per liberarti della vergogna al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.
Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:
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