L’intervento con i pazienti evitanti attraverso l’ipnosi, l’emdr e la schema therapy

L’intervento con i pazienti evitanti attraverso l’ipnosi, l’emdr e la schema therapy

Maurizio Rabuffi - mer 25 ott - tecniche psicologiche , milano , cologno monzese , ipnosi

Normalmente il paziente evitante viene in terapia spinto da altri o perché la sintomatologia che presenta è acuta e invalidante. È presente una significativa disfunzione metacognitiva che si può rintracciare nella difficoltà a comprendere i propri stati mentali (auto-riflessività) e quelli degli altri, nel non essere in grado di identificare nessi di causalità psicologica facendo correlazioni tra gli eventi e le variabili. L'attenzione è focalizzata sui sintomi dietro ai quali c'è il vuoto o una fortissima barriera difensiva/dissociativa. Nel colloquio anamnestico non si rilevano traumi e ogni evento all'apparenza significativo è vissuto sempre come poco disturbante o normale.
Il paziente evitante vive in una quasi totale anestesia emotiva: solitamente è il corpo che si esprime attraverso somatizzazioni o sintomi psicologici invalidanti. Nel deserto emotivo del paziente evitante l'elemento che può fornirgli equilibrio è la prestazione a cui lega la sua autostima.

Gli indicatori di una personalità evitante

Tra gli indicatori di una struttura di personalità evitante possiamo trovare una eccessiva focalizzazione sui sintomi, bassa autostima, evitamento dei conflitti e della competizione, vuoto di ricordi, sensazione di non aver vissuto, senso di vuoto, bassa energia, idealizzazione dell'infanzia, difficoltà a percepire le emozioni.

Come si può sviluppare il disturbo di personalità evitante

La struttura di personalità evitante si può formare in quelle situazioni in cui uno o entrambi i genitori sono stati fortemente disregolati. Per sopravvivere alle intense emozioni che da solo non riesce a regolare, il bambino sviluppa una fortissima barriera difensiva che lo anestetizza emotivamente. Altra possibilità è quando i genitori non sono capaci di sintonizzarsi emotivamente con il figlio. In questa condizione, il bambino prova isolamento e solitudine che determineranno lo sviluppo di una sensazione di vuoto strutturale che poi lo accompagnerà nella crescita.

Come agire con un paziente dalla personalità evitante

Il primo passo da fare con il paziente evitante è la concettualizzazione del caso, ossia la comprensione condivisa del funzionamento all'origine del problema da cui far originare l'accordo sul lavoro di psicoterapia da seguire. Gli obiettivi preliminari specifici dell'intervento sono la riduzione dell'anestesia emotiva e far emergere episodi narrativi significativi attraverso i quali ricostruire gli schemi interpersonali di funzionamento del paziente. Sono utili in questa fase domande esplorative quali: "dove ha imparato a non sentire?; qual è il vantaggio di non sentire?; cosa sarebbe successo se avesse sentito? cosa rimpiange di non aver vissuto? se avesse una bacchetta magica e potesse tornare indietro nel tempo dove andrebbe? di cosa avrebbe avuto bisogno in quella situazione? se il suo corpo avesse delle parole cosa le direbbe attraverso le sue somatizzazioni? con una scala da 0 a 10 quanto si sente connesso (nel presente) in questo momento?".


Aiutare il paziente a decentrarsi vedendosi dall'esterno o nei panni di qualcun altro favorisce la metacognizione e permette al paziente e al clinico di individuare lentamente quegli episodi di omissione e trascuratezza che possono aver contribuito alla strutturazione di credenze quali: "non sono importante; sono diverso; non valgo; non sono al sicuro...". Questi diventeranno i target da elaborare con l'obiettivo di installare esperienze emozionali correttive legate ad un attaccamento sicuro. Gli strumenti che possono rivelarsi utili per questo scopo sono gli interventi di limited reparenting della Schema Therapy attraverso la tecnica di imagery rescripting, l'Ipnosi e l'EMDR.

Maggiori informazioni sul
disturbo di personalità evitante

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta specialista dell'Imagery rescripting, dell'Ipnosi e dell'EMDR a Milano e Cologno Monzese

Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno Monzese per l'intervento sui pazienti evitanti e per miglioare la loro qualità di vita.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta e sostiene i pazienti con disturbo di personalità evitante. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all'esperienza maturata, le persone potranno migliorare la qualità di vità. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'Ipnosi Regressiva, della Psicoterapia Sensomotoria e della Psicologia Aumentata.


Può essere contattato per un percorso di ipnoterapia al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.

Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:

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