"Perché non riesco ad integrarmi?": la Trappola dell'esclusione sociale

Maurizio Rabuffi - gio 02 set - tecniche psicologiche , cologno monzese , depressione , milano , psicologia clinica , ipnosi , trauma

Il sentimento principale di chi possiede questa "trappola" è la solitudine. Ci si sente esclusi dal resto del mondo perché si ritiene di essere indesiderabili o diversi. Ci si considera inferiori agli altri e conseguentemente si prova un elevato livello di ansia sociale. Ci si sente sempre sotto esame, valutati e giudicati negativamente. Si è ossessionati da quello che pensano gli altri e si teme di essere "un bluff" e venire smascherati come persone non all'altezza.

Il senso di solitudine è spesso associato a disturbi cardiaci e gastrici, mal di testa, depressione e disturbi del sonno.

La Trappola dell'Esclusione Sociale: le origini

Tra le principali ragioni per cui è possibile che la persona si sia sentita da bambino indesiderabile o diversa troviamo:

  • ci si sentiva inferiori agli altri bambini a causa di qualche caratteristica visibile (per esempio l'aspetto, l'altezza, la presenza di una balbuzie, obesità, magrezza, bassa statura, debolezza, handicap fisici, pubertà ritardata o anticipata...). Si veniva presi in giro, rifiutati o umiliati dagli altri bambini;
  • la famiglia di appartenenza era diversa dalle famiglie del quartiere;
  • ci si sentiva diversi dagli altri bambini, compresi quelli della famiglia di appartenenza;
  • da bambini si aveva un atteggiamento passivo: si faceva quello che gli altri si aspettavano e non è stato possibile sviluppare preferenze o interessi ben definiti. Ora si sente di non avere nulla con cui contribuire a una conversazione.

La trappola dell'esclusione sociale può svilupparsi quando si cresce in una famiglia le cui caratteristiche la rendono diversa dalle altre. La diversità può riguardare molti aspetti: la razza, l'origine etnica, la religione, la lingua, lo status sociale, il livello di istruzione, le condizioni economiche. Potrebbe anche esserci stato un componente della famiglia alcolizzato o affetto da un importante disturbo psichico. Può darsi che la famiglia abbia cambiato spesso casa senza mai stare in un luogo un tempo sufficientemente lungo per crearsi delle radici.

L'isolamento potrebbe essere dovuto all'identità sessuale: gli uomini o le donne omosessuali spesso hanno la trappola dell'esclusione sociale.

Può darsi che ad essere diversa sia stata la propria personalità o le caratteristiche fisiche. Forse si era timidi, emotivamente inibiti e si è stati sottoposti a ripetute prese in giro ed umiliazioni dai propri pari. A causa del proprio aspetto si può essere stati esclusi dal gruppo ed essere rimasti in disparte per evitare di essere derisi.
Alcuni bambini sono passivi per natura perché i genitori scoraggiano lo sviluppo della loro individualità. Se l'unicità della persona viene soffocata si ci si ritrova a fare quello che gli altri si aspettano non portando avanti le proprie idee, i propri interessi e le proprie preferenze.

La Trappola dell'Esclusione Sociale: riconoscerla e liberarsene

La prima cosa da fare è cercare di comprendere l'esclusione sociale che si è subita da bambini. Attraverso l'ipnosi regressiva o le tecniche immaginative della schema therapy è possibile entrare in contatto con il bambino isolato schiacciato dal senso di inferiorità presente dentro la persona.

Durante l'intervento si potranno affrontare i vari traumi evolutivi che hanno portato alla formazione del pattern disfunzionale dell'esclusione sociale. Si affronteranno pensieri, sensazioni somatiche e emozioni che hanno avuto origine nell'infanzia e continuano a influenzare la vita della persona. Successivamente, si potrà procedere a fare un elenco delle situazioni sociali che si evitano ordinandole in base al grado di disagio che determinano.

Attraverso l'ipnosi ci si potrà esporre alle varie situazioni temute cominciando da quelle che generano meno difficoltà fino ad arrivare a quelle più temute e difficili da affrontare. Successivamente, si installeranno le risorse più opportune per potersi esporre in vivo alle situazioni precedentemente affrontate.

Maggiori informazioni per combattere
la Trappola dell'Esclusione Sociale

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta specialista in Ipnosi, Ipnosi Regressiva e Schema Therapy a Milano e Cologno Monzese

Psicologo - Psicoterapeuta competente a Milano e Cologno Monzese nel comprendere l'esclusione sociale che si è subita da bambini e combattere la trappola dell'esclusione sociale.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta a superare la trappola dell'esclusione sociale attraverso l'Ipnosi, l'Ipnosi Regressiva e la Schema Therapy. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all’esperienza maturata, le pazienti potranno capire come comprendere e superare la trappola dell'esclusione sociale. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Ipnosi Regressiva, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'EFT (Emotionally Focused Couples Therapy), della Psicoterapia Sensomotoria, della Psicoterapia breve strategica e della Psicologia Aumentata.


Può essere contattato per un percorso di Ipnosi, Ipnosi Regressiva e Schema Therapy per superare la trappola dell'esclusione sociale al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.

Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:

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