Trauma, Attaccamento e Fattori genetici all'origine del Disturbo borderline di Personalità

Trauma, Attaccamento e Fattori genetici all'origine del Disturbo borderline di Personalità

Maurizio Rabuffi - lun 09 mag - trauma , tecniche psicologiche , cologno monzese , psicologia clinica , milano

Per spiegare l’origine del Disturbo Borderline di Personalità sono stati proposti diversi fattori. Alcuni autori hanno sottolineato l’importanza dei tratti genetici della personalità come fattori di rischio o protezione che mediano la sensibilità al contesto ambientale, altri hanno collegato la sintomatologia borderline alle prime relazioni di attaccamento e all’alta prevalenza di traumi gravi, cronici e precoci nei pazienti borderline adulti.

In sostanza, sembra evidente come fattori biologici e traumatizzazioni precoci, fra cui i traumi dell’attaccamento, possano essere la base su cui si sviluppa la patologia borderline.

Disturbo Borderline e trauma precoce

La teorizzazione classica considera il trauma dal punto di vista dell'evento traumatico e delle sue caratteristiche: una minaccia all'integrità fisica propria e degli altri. Durante l'infanzia però, molte delle minacce percepite provengono dai segnali emotivi e dall'accessibilità al caregiver piuttosto che dal livello di pericolo fisico o da una reale minaccia per la sopravvivenza.

Un tipo di trauma che viene spesso trascurato, infatti, è l'incapacità della figura di attaccamento di modulare la disregolazione emotiva all'interno della relazione con il bambino.

Diversi studi hanno descritto una frequente comorbidità tra Disturbo Post Traumatico da Stress e Disturbo Borderline di Personalità. Altri hanno notato una relazione tra Disturbo Borderline di Personalità e abuso sessuale infantile che è risultato presente nel 40% dei pazienti con disturbo borderline. La gravità degli abusi sembra essere riconducibile alla gravità delle caratteristiche borderline e delle condotte autolesive. Una storia di traumi infantili ripetuti, sembra inoltre condurre i pazienti borderline verso una prognosi maggiormente negativa.

Legame di attaccamento e Disturbo Borderline di Personalità

Il comportamento di attaccamento è l'espressione di un sistema comportamentale innato che si è evoluto per garantire la sicurezza del bambino. Il bambino ricerca la vicinanza del genitore e lo usa come base sicura per essere consolato quando si sente turbato. Le caratteristiche fondamentali per un legame di attaccamento sicuro sono:

  • sintonizzazione: lo stato interno del genitore è sintonizzato con quello del bambino;
  • modulazione/regolazione: le emozioni e gli stati mentali del bambino sono modulati e regolati attraverso la sintonizzazione con il genitore;
  • coerenza: il senso di integrazione che i bambini acquisiscono attraverso il rapporto con i genitori li farà sentire integrati internamente e collegati agli altri.

I bambini con un attaccamento sicuro possederanno capacità di autoregolazione e saranno in grado di entrare in connessione con gli altri e di chiedere e ricevere aiuto. Questi aspetti sono invece gravemente deficitari nei pazienti con Disturbo Borderline di Personalità.

La letteratura ha indagato in modo particolare le esperienze infantili dei pazienti con Disturbo Borderline di Personalità, concludendo che la trascuratezza da parte di entrambi i genitori e la mancanza di figure di attaccamento alternative rappresentano fattori traumatici molto potenti nello sviluppo del Disturbo Borderline di Personalità.

Un altro fattore importante che viene associato con la patologia borderline è la qualità dell'attaccamento genitoriale. È stato osservato che gli individui con Disturbo Borderline di Personalità ricordano i loro genitori come meno premurosi e maggiormente iperprotettivi rispetto agli individui senza disturbo borderline.

L'intolleranza alla solitudine è uno degli elementi centrali della patologia borderline. La ricerca empirica mostra come l'incapacità per il paziente borderline di avvalersi di una "introiezione rassicurante" è una probabile conseguenza del fallimento dei compiti delle figure di attaccamento.

Diversi autori hanno collegato la disorganizzazione dell'attaccamento con il Disturbo Borderline di Personalità, evidenziando come questa si associ alla mancanza di schemi del sé integrati.
Mentre le esperienze precoci di attaccamento disfunzionali hanno un chiaro impatto negativo, le esperienze positive vissute con altre figure di attaccamento possono rappresentare uno dei più efficaci fattori di protezione.

Fattori genetici e biologici nel Disturbo Borderline di Personalità

Molti studi sottolineano che i geni spiegano il 40%-60% della varianza nei tratti di personalità non patologici. Questi tratti di personalità possono evolvere verso disturbi di personalità quando un individuo cresce con un legame di attaccamento disfunzionale e in un contesto familiare e socioculturale altamente traumatico.

Le relazioni tra legame di attaccamento, genetica e disturbi di personalità sono complesse e non sono state stabilite chiaramente. Possiamo però affermare che l'attaccamento insicuro è associato alla disregolazione emotiva e che sia l'attaccamento insicuro che la disregolazione emotiva possono essere mediati dalle differenze ereditarie riscontrabili nel temperamento o nei tratti di personalità.

Disturbo Borderline di Personalità: Come intervenire con pazienti

Il Disturbo Borderline di Personalità è un disagio complesso che richiede l'intervento con strategie diverse e ben coordinate tra loro. Attraverso gli strumenti della Dialectical Behavior Therapy (DBT) si interverrà nella regolazione emotiva, nel controllo degli impulsi e nell'efficacia delle relazioni interpersonali.

Attraverso gli interventi di Schema Therapy si aiuterà il paziente a trovare modalità adattive e sane per soddisfare i propri bisogni rielaborando i vissuti dolorosi del passato per favorire esperienze nuove e correttive nel presente. Ipnosi, EMDR e Psicoterapia Sensomotoria permettono la rielaborazione del trauma psicologico.

Neurofeedback Dinamico Non Lineare e Mindfulness possono aiutare il paziente a diventare cosciente delle proprie risorse e mobilitarle a favore del benessere per affrontare in modo funzionale stress, sofferenza psichica e fisica.

Maggiori informazioni su come intervenire nel Disturbo Borderline di Personalità

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta specialista della Schema Therapy, dell'Ipnosi, dell'EMDR e della Psicoterapia Sensomotoria a Milano e Cologno Monzese

Psicologo - Psicoterapeuta competente a Milano e Cologno Monzese in Schema Therapy, Ipnosi, EMDR, Psicoterapia Sensomotoria, Neurofeedback Dinamico Non Lineare e Mindfulness per intervenire sul Disturbo Borderline di Personalità.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta e sostiene i suoi pazienti nel percorso per affrontare il Disturbo Borderline di Personalità attraverso la Schema Therapy, Ipnosi, EMDR, Psicoterapia Sensomotoria, Neurofeedback Dinamico Non Lineare e Mindfulness. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all’esperienza maturata, le persone potranno intervenire sul Disturbo Borderline di Personalità e ottenere risultati e miglioramenti clinicamente significativi. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'Ipnosi Regressiva, della Psicoterapia Sensomotoria e della Psicologia Aumentata.


Può essere contattato per un percorso di Schema Therapy, Ipnosi, EMDR, Psicoterapia Sensomotoria, Neurofeedback Dinamico Non Lineare e Mindfulness per intervenire sul Disturbo Borderline di Personalità al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.

Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:

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