Quando il corpo parla: capire la somatizzazione per ritrovare equilibrio e benessere

Quando il corpo parla: capire la somatizzazione per ritrovare equilibrio e benessere

Maurizio Rabuffi - mer 10 dic - milano , cologno monzese , psicoterapia , ipnosi

Hai mai provato un forte mal di stomaco prima di un esame importante? Oppure una tensione muscolare insopportabile durante un periodo di grande stress? A volte, le nostre emozioni e i nostri conflitti interiori non trovano sfogo attraverso le parole e seguono una via alternativa per esprimersi: il corpo. Questo fenomeno è noto come somatizzazione.

La somatizzazione è un processo psicologico molto diffuso attraverso cui il disagio emotivo (ansia, stress, rabbia repressa, traumi…) viene convertito in sintomi fisici. È fondamentale sottolineare che i sintomi sono reali: non sono immaginari o simulati. La persona sperimenta realmente dolore, fastidio o disfunzioni, ma la loro origine non è dovuta a una patologia medica specifica, bensì a fattori psicologici. Un esempio concreto che descrive il fenomeno della somatizzazione lo ritroviamo quando una persona non riesce ad esprimere la rabbia che rimane intrappolata nel corpo e si manifesta in forma a-specifica, ad esempio, attraverso una cefalea muscolotensiva cronica.

I segnali che possono indicare la presenza di somatizzazione

Il corpo umano può somatizzare in moltissimi modi. I sintomi variano in intensità e localizzazione. Ecco alcuni dei più frequenti:

  • apparato digerente: sindrome dell’intestino irritabile (colon irritabile), nausea, difficoltà di digestione, gastrite;
  • sistema muscolo-scheletrico: dolore cervicale o lombare cronico (mal di schiena), fibromialgia (dolore muscolare diffuso), tensione alle spalle;
  • sistema nervoso: cefalee ed emicranie frequenti, sensazione di vertigini o sbandamento, stanchezza cronica;
  • cute: manifestazioni dermatologiche quali orticaria, prurito, psoriasi, alopecia…;
  • altro: palpitazioni, disturbi del sonno (insonnia)

Perché somatizziamo? Il ruolo delle emozioni represse

Il nostro corpo è un sistema complesso e la somatizzazione è spesso la conseguenza di un blocco o di un sovraccarico del circuito di elaborazione emotiva che si manifesta attraverso:

  • difficoltà nell’espressione delle emozioni: la persona non è stata educata a riconoscere o nominare le emozioni (alessitimia);
  • repressione: per motivi culturali o per esperienze educative, la persona tende a reprimere le emozioni percepite come negative (rabbia, paura, tristezza, vergogna);
  • stress cronico: a causa dello stress, l’attivazione prolungata del sistema nervoso simpatico mantiene il corpo in uno stato di allerta e tensione costante.

In sostanza, il sintomo fisico diventa un messaggio urgente che la mente non è riuscita a inviare in altro modo.

Come interrompere il circolo della somatizzazione?

Se non sono presenti cause organiche, è probabile che la persona debba concentrare la propria attenzione sulle cause psicologiche del sintomo e rivolgersi a uno psicoterapeuta.

La psicoterapia offre lo spazio sicuro per:

identificare le radici degli schemi emotivi repressi;

imparare nuove strategie di gestione dello stress e delle relazioni;

elaborare eventuali traumi o conflitti irrisolti che mantengono il corpo in allarme.

La somatizzazione non è una condanna, ma un invito a prestare maggiore attenzione al dialogo tra la mente e il corpo.

L’ipnosi è considerato un approccio efficace nel trattamento dei disturbi psicosomatici e della somatizzazione in generale. L’ipnosi lavora sulla profonda connessione tra la mente e il corpo, intervenendo sul modo in cui il sistema nervoso autonomo media la risposta allo stress e alle emozioni.

Le somatizzazioni sono spesso alimentate da ansia, stress elevato o traumi emotivi. L’obiettivo è risolvere il conflitto emotivo che ha generato il sintomo, prosciugando le ragioni profonde della somatizzazione. Attraverso l’ipnosi è più facile accedere a schemi di pensiero, convinzioni disfunzionali o traumi emotivi che la mente conscia ha difficoltà ad elaborare e che si manifestano nel corpo. Nello stato ipnotico il paziente viene portato a decifrare il messaggio nascosto dietro il sintomo fisico: il corpo racconta un dolore che la mente spesso si rifiuta di rendere consapevole. Attraverso l’ipnosi si può anche lavorare, in alcuni casi, sulla rimodulazione della percezione del dolore o della sensazione fisica trasformando, ad esempio, un dolore lancinante in un formicolio gestibile. Diversi studi clinici supportano l'efficacia dell’ipnosi, in particolare per condizioni psicosomatiche come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), cefalee/emicranie, dolori cronici, disturbi gastrointestinali non spiegati organicamente.

Maggiori informazioni su come affrontare la somatizzazione e comprendere i segnali che il corpo ti invia.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno Monzese

Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno esperto in ipnosi clinica.

Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta i pazienti a ritrovare il proprio equilibrio emotivo e fisico. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all'esperienza maturata, i pazienti potranno imparare a gestire stress, emozioni e traumi. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'Emotionally Focused Couples Therapy, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Ipnosi Regressiva, della Psicoterapia Sensomotoria e della Psicologia Aumentata.


Può essere contattato per un percorso di psicoterapia al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.

Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:

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