
Ghosting: di cosa si tratta e come proteggersi
Maurizio Rabuffi - lun 20 ott - milano , cologno monzese , psicoterapia , ansia , rabbia
Negli ultimi anni, con la diffusione delle relazioni online e dei contatti digitali, è diventata sempre più comune una dinamica dolorosa e destabilizzante: il ghosting. Questo termine indica la scomparsa improvvisa e totale di una persona da una relazione - sentimentale, amicale o professionale - senza spiegazioni né avvertimenti. La persona “ghostata” si ritrova a fare i conti con un silenzio che produce incertezza, domande senza risposta e un forte senso di rifiuto.
Il ghosting non è semplicemente un allontanarsi dall’altro. È interrompere ogni contatto: niente messaggi, telefonate, risposte o spiegazioni. Questo comportamento può lasciare chi lo subisce in uno stato di sospensione emotiva, alimentando:
- ansia e confusione (“ho fatto qualcosa di sbagliato?”);
- abbassamento dell’autostima (“non valgo abbastanza da meritare una spiegazione”);
- rabbia e senso di ingiustizia.
Per quale motivo il ghosting fa così male?
Il ghosting interrompe bruscamente il legame: il cervello interpreta il silenzio improvviso come una perdita reale e si attiva un dolore emotivo simile a quello del lutto. Senza spiegazioni, la mente continua a cercare risposte e fatica ad andare avanti. Il ghosting colpisce poi l’autostima in quanto il messaggio implicito che trasmette è: “non meriti nemmeno una parola”.
Imparare a riconoscere i segnali precoci
Alcuni comportamenti possono anticipare un possibile ghosting:
- una comunicazione altalenante;
- messaggi vaghi e mancanza di impegno concreto nella relazione;
- presenza discontinua.
Imparare a leggere questi segnali non serve a “colpevolizzare” l’altra persona ma a proteggersi prima che la sparizione avvenga.
Il ghosting spesso non permette un dialogo finale. La chiusura può allora diventare una scelta personale: scrivere una lettera che non verrà mai spedita, parlare con qualcuno di fidato, o semplicemente dirsi: “merito rispetto e chiarezza. Anche se l’altro non me le dà, io posso darla a me stesso/a”.
Come proteggersi dal ghosting?
Il ghosting è spesso un modo evitante di gestire i conflitti o l’intimità e non è mai colpa di chi lo subisce. Il primo passo per proteggersi è riconoscere di non essere responsabili del comportamento dell’altro. Il ghosting dice molto di più su chi lo fa piuttosto che di chi lo subisce. Spesso, chi “ghosta” evita il confronto per paura, immaturità emotiva o incapacità di gestire le proprie emozioni.
E’ necessario evitare di auto-colpevolizzarsi e cercare spiegazioni infinite. Accettare che una risposta potrebbe non arrivare mai è doloroso ma allo stesso tempo libera dalla prigione mentale del “se… allora”.
La persona deve imparare a mettere confini chiari. Accettare di non ricevere risposta e smettere di inseguire l’altro non significa perdere o sbagliare quanto piuttosto riconoscere il proprio valore. Chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta può aiutare a rivendicare il proprio valore come persona, ristabilire confini sani e tornare a fidarsi di se stessi.
In sintesi:
- Il ghosting è una forma di rifiuto silenziosa e dolorosa;
- la persona non è responsabile del comportamento dell’altro;
- le relazioni sane sono quelle basate su una comunicazione chiara, rispettosa e reciproca;
- è possibile proteggersi imparando a riconoscere i segnali del ghosting;
- in presenza di ghosting è necessario mettere confini chiari ed evitare di auto-colpevolizzarsi;
- il supporto di uno psicoterapeuta può aiutare, attraverso un punto di vista esterno, a capire che non si è responsabili di quello che sta succedendo.
Subire ghosting può lasciare cicatrici, ma può anche diventare un’occasione per rafforzare l’autostima, imparare a stabilire confini sani e circondarsi di relazioni più autentiche.
Maggiori informazioni su come proteggersi e superare una delusione dovuta a un allontanamento improvviso.
Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno Monzese
Psicologo - Psicoterapeuta a Milano e Cologno esperto in dinamiche di sparizione emotiva.
Maurizio Rabuffi, Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è un consulente professionista che aiuta i pazienti a comprendere e superare le conseguenze del ghosting. Grazie all'intervento da lui offerto nei suoi studi, alla conoscenza e all'esperienza maturata, i pazienti potranno riconquistare la propra autostima. Lo Psicologo - Psicoterapeuta di Milano è iscritto all'Albo degli Psicologi della Lombardia (Sezione A, nr. 18441). Nel corso degli studi ha approfondito gli aspetti teorici e metodologici della Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), dello Psicodramma Moreniano, della Mindfulness, dell'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), della Schema Therapy, dell'Emotionally Focused Couples Therapy, dell'Ipnosi Ericksoniana, dell'Ipnosi Regressiva, della Psicoterapia Sensomotoria e della Psicologia Aumentata.
Può essere contattato per un percorso di psicoterapia al numero 3479013916 oppure via mail scrivendo a info@rabuffi.it.
Riceve nei sui studi di Milano e Cologno Monzese:
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